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La linea gotica

Nell’autunno del 1944 l’Appennino tosco-emiliano divenne teatro dei tentativi alleati di sfondare la linea difensiva tedesca, conosciuta come linea Gotica, per liberare la pianura padana.

La previsione di un rapido sfondamento non ebbe però seguito, e l’inverno del 1944-45 fu lungo e drammatico per gli eserciti, i partigiani e la popolazione che viveva a ridosso del fronte.
I comandi alleati si avvalsero delle formazioni partigiane modenesi (guidate da Mario Ricci “Armando”) e bolognesi negli attacchi alla zona di Monte Belvedere, sull’Appennino bolognese, considerato un caposaldo della difesa tedesca nel Nord Italia. A supporto degli Alleati giocò un ruolo importante anche il Corpo di spedizione brasiliano (Feb), che intrecciò un’intensa collaborazione militare con le brigate modenesi e bolognesi.

Dopo diversi tentativi, a febbraio 1945, grazie anche all’arrivo della 10ª Mountain Division americana, i monti della Riva, Monte Belvedere e Monte Castello vennero conquistati. I partigiani strapparono ai tedeschi il Monte Cimone, per poi scendere a valle e liberare Fanano, Sestola, Montecreto e Pavullo; la Feb ad aprile liberò Montese e successivamente Zocca.

Proprio intorno alla Fôrça expedicionaria brasileira si è sviluppata nel dopoguerra una vitale realtà di memoria, specialmente nella zona di Montese. Nel centro del paese una piazza e un giardino sono dedicati al Brasile e un monumento alla Feb realizzato dallo scultore Italo Bortolotti.

Nella trecentesca Rocca dei Montecuccoli è invece allestito il Museo storico di Montese, che documenta la storia del paese dalla preistoria alla seconda metà del Novecento. Buona parte del museo è dedicato alla linea Gotica e alla Feb, documentate con immagini, oggetti militari e di uso quotidiano delle truppe, video, plastici, diorami con manichini a ricostruzione di ambienti ed equipaggiamenti.

A pochi chilometri da Montese è possibile visitare una delle tante aree fortificate tedesche presenti in Appennino, le Postazioni della lastra bianca del Montello, attrezzate con pannelli e materiali informativi.
Nella frazione di Iola di Montese, presso la canonica della chiesa di Santa Maria Maddalena è allestito il Museo di Iola, nato come raccolta di cose montesine con documenti e oggetti sulla vita quotidiana degli abitanti della montagna. Oltre alla ricreazione di ambienti della casa e di alcuni contesti lavorativi, il museo dedica un intero piano alla seconda guerra mondiale, suddivisa tematicamente per eserciti: Feb, Wehrmacht e 10ª Mountain Division, illustrati da armi, divise, oggetti di uso quotidiano, fotografie e diorami. Infine, il museo conserva una rara raccolta fotografica a colori donata da un reduce della 10ª divisione, Cruz Rios, che documentano il percorso del reparto attraverso l’Appennino bolognese e la pianura modenese.

Tappe

  1. Monumento alla Feb - Montese
  2. Museo Storico - Montese
  3. Postazione della lastra bianca del Montello - Montese
  4. Sistema museale di Iola di Montese - Raccolta di cose montesine - Montese
Proprietà dell'articolo
data di creazione: martedì 12 agosto 2014
data di modifica: lunedì 18 agosto 2014