Provincia di Modena
La Mela Campanina di Modena, l'appellativo "campanina" pare invece derivi dalla caratteristica di avere due frutti per corimbo che assomigliano a una coppia di campanelli, appartiene alla famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia delle pomoidee, genere Malus specie domestica. La cultivar è unica nel suo genere e si è mantenuta inalterata nel tempo e nel corso della sua riproduzione.
I frutti sono di piccole dimensioni, hanno un peso medio 85-95 gr, di forma costante, abbastanza simmetrica, appiattita o talora sferoidale.
La principale caratteristica che ne ha decretato il successo fin dai tempi più remoti è la straordinaria conservabilità che consente, anche senza refrigerazione, di consumare frutti freschi e fragranti da inizio ottobre, epoca di raccolta, fino ad aprile.
In tempi recenti si è scoperto anche il contenuto salutistico della Mela Campanina, che vanta un livello di composti antiossidanti (acido ascorbico, polifenoli e pectine) molto più elevato rispetto ad altre varietà di mele.
Le mele campanine si raccoglievano tradizionalmente all'inizio dell'autunno e venivano esposte al sole per alcuni giorni nelle aie o sui tetti delle piccole costruzioni agricole ad affinarsi, perché non solo non temono il freddo, ma il gelo e la galaverna le rendono ancora più gustose e saporite.
Nel secondo dopoguerra la coltivazione della campanina è stata progressivamente sostituita da quella di mele più produttive e commerciali. Soltanto in anni recenti, la tendenza al recupero di varietà tradizionali e autoctone del territorio ha favorito il rilancio di questa cultivar e il ritorno di interesse da parte di numerosi frutticoltori, supportati anche da iniziative di istituzioni e enti locali.
Il marchio di tutela "Mela Campanina di Modena" è stato realizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il GAL e l'Unione Comuni Modenesi Area Nord.
data di creazione: | giovedì 16 ottobre 2014 |
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data di modifica: | venerdì 28 novembre 2014 |