Le capanne celtiche sono
edifici rurali in pietra che presentano particolari facciate a gradoni ricoperti e protetti da lastre di arenaria. Il caratteristico dorso “a scaglie” ed il tetto a gradoni (forma che favorisce lo scioglimento delle nevi ed agevola nelle opere di riparazione) sono elementi riconducibili all’influsso di genti di razza celtica, che secondo gli studiosi discesero in zona dal X al III sec. a.C. provenienti da Germania, Cecoslovacchia, Polonia, Ucraina e Bielorussia. Tale tipologia di tetto allo stato rurale è un’esclusiva italiana del Frignano modenese. Tipicamente, la capanna celtica è a pianta rettangolare e costruita in muratura di sasso e malta di terra. Sono sempre erette a ridosso di uno sbalzo di terreno, per consentire un uso pratico dei due piani (terra e sottotetto) come stalla e fienile. La capanna era abitata al piano superiore, con gli armenti a quello inferiore per riscaldare l’ambiente. Il tetto era reso leggero dalla paglia (che protegge l’abitazione dal freddo e dall’umidità), per non appesantire il sottotetto in travi di faggio tenute insieme da un intreccio di viticci.
Una delle capanne meglio conservate della zona, grazie alla ristrutturazione eseguita nel 1986, è quella che si trova in località Roncacci – Casoni, nei dintorni di Sant'Andrea Pelago. Lo spazio della capanna è diviso in due livelli, si crede destinati nell'antichità allo stivaggio di foraggio in uno dei livelli, e l'altro livello (quello inferiore) per gli animali.
Altre capanne si trovano a Doccia, nei pressi di Fiumalbo. Qui si possono ammirare ben venticinque questi caratteristici edifici rurali in pietra.