Di grande interesse
Il Castello di Brandola
Su un’altura dominante la vallata del Rossenna, sorge il fortilizio a cui s’accede per un arco in conci d’arenaria. Entro l’antico perimetro murato si conservano suggestive testimonianze edilizie: tra queste, l’antica Podesteria, imponente costruzione con base a scarpa che nell’architrave di una finestra reca la data “1483”; il campanile, d’aspetto seicentesco, un tempo torrione del castello di cui conserva il massiccio basamento a scarpa; infine la prima chiesa parrocchiale, oggi sconsacrata. Questa fu eretta nel 1875 in luogo sopraelevato, dove probabilmente s’innalzava il nucleo centrale del castello, di cui furono riutilizzati i materiali edilizi.
Dal Castello, un percorso immerso nella natura conduce a un'antichissima fonte di acqua sulfurea scoperta nel 1448; l’acqua minerale di Brandola, ritenuta curativa, fu apprezzata dai duchi d’Este e dai feudatari Montecuccoli, e fu oggetto del trattato dello studioso modenese Domenico Vandelli nel 1763.
Chiesa parrocchiale di Sant’Urbano Papa
L’antica chiesa , citata nel XI secolo, era dedicata alla Madonna; il titolo di Sant’Urbano è attribuito nel 1682. L’odierna parrocchiale sorge nella zona valliva, in località Ponte di Brandola, un moderno e semplice edificio ad aula unica, consacrato nel 1962. Fra le opere d’arte più interessanti, il dipinto che raffigura Sant’Urbano papa e altro con San Paolo d’epoca seicentesca.
Nella chiesa era custodita la “Croce di Brandola”, ora al Museo Civico di Modena: una preziosissima croce astile del 1499, in argento sbalzato e dorato, capolavoro del celebre orafo modenese Jacopo da Porto.