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La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
È nominata per la prima volta in un documento del 1271, che la dice cappella soggetta alla pieve di Fanano la quale, a sua volta, dipendeva dall'Abbazia benedettina di Nonantola; la chiesa di Denzano era dunque postazione lungo il percorso della Via Romea Nonantolana, sotto il controllo di quella potenze abbazia.
La chiesa conserva una fra le più interessanti espressioni del romanico nel Modenese: l’abside risalente alla metà del XII secolo. Fu inglobata nell’odierno edificio, ricostruito nel Settecento, assieme a un settore di muro romanico visibile all’interno sulla sinistra del presbiterio, con un piccolo portale dall’arco a tutto sesto.
D’impianto semicircolare, l’abside si eleva su un alto zoccolo. Presenta un paramento murario composto da conci squadrati e ritmato da sei arcate a tutto sesto che si impostano, alternatamente, su semicolonne addossate a lesene e su mensole, sotto alle quali si aprono tre finestre a strombo; incluse in ogni arco si susseguono tre arcatelle, poggianti su mensoline scolpite con teste umane e animali. La sequenza delle arcatelle incluse nelle arcate è motivo presente nel Duomo di Modena e nelle absidi della Sagra di Carpi, precedenti qui rielaborati in un discorso architettonico di calibrata eleganza. Anche il campanile conserva nel piano inferiore una parete romanica, a blocchi squadrati su alto basamento.
All'interno della chiesa, la cui navata fu ricostruita agli inizi del '600, si segnalano un pregevole fonte battesimale cinquecentesco in arenaria, i due altari laterali con paliotti sagomati in scagliola, datati al 1729 e al 1731, opere del plastico modenese Pietro Battagliola, e l'organo Traeri, settecentesco, posto in cantoria sopra la porta di ingresso; restaurato nel 1994, è uno degli strumenti più antichi e preziosi della zona.