Merita una visita
L'oratorio di San Biagio,
Antica chiesa del castello documentato dal 1069, ora scomparso, l'oratorio in origine aveva una lunghezza maggiore ed era dotato di abside; ridotto nel 1733 a causa del suo decadimento, presenta ora una semplice facciata a capanna, copertura a due falde e interno ad aula unica.
Nei prospetti a blocchi d'arenaria squadrati si aprono due portali. Quello in facciata ha pareti strombate, con colonnine dai capitelli a motivi fogliati e teste di animali, e archivolto a cordoni; simile al portale della pieve di Coscogno, sembra risalire ai primi del ‘200 per il comune modello della Porta Regia dei Campionesi nel Duomo di Modena. Il piccolo portale laterale ha un archivolto di conci a raggera, contornati da una cornice scolpita con foglie e grappoli d'uva.
L'oratorio, databile fra la fine del XII e gli inizi del XIII sec., è attribuito a maestri campionesi attivi anche in Toscana, per le affinità con il romanico pisano e lucchese.
Di interesse
Oratorio di Santa Maria e San Rocco.
Ai piedi della salita verso la vecchia parrocchiale di San Giovanni Battista, s’innalza l’imponente oratorio, ricostruito nel 1728, con facciata a capanna preceduta da un portico con due colonne rialzate su basamenti, che probabilmente furono tratte un più antico edificio e riadattate, come anche dimostrano i notevoli capitelli corinzi, cinquecenteschi, di gusto toscano. Infatti l’oratorio fu sottoposto a ricostruzioni e ampliamenti.
Nel fianco settentrionale della chiesetta, il campanile dal massiccio basamento a scarpa reca murata una targa con la data del 1690; vi si conserva una pregevole campana fusa nel 1452 da Jacopo Sudenti, di una celebre famiglia di campanari modenesi.
All’interno, un’ancona in legno intagliato, del 1729, contorna un’altra ancora più antica, in arenaria dipinta, in un gusto derivato dal Quattrocento toscano, e le raffigurazioni dei Santi Rocco e Sebastiano, venerati anche come protettori dalla peste; al centro, una Madonna col Bambino in trono scolpita in pietra, assegnabile a maestro locale con modelli tardogotici.