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La chiesa di San Geminiano e il borgo.
Sembra una visione dell’immaginario romantico l’antico borgo di Pompeano con la chiesa di San Geminiano al Sasso, arroccato sulla grande rupe ofiolitica, baluardo sulla valle del rio Cervaro verso il torrente Rossenna. Si accede a questi luoghi, la cui memoria risale almeno al 941, percorrendo la rampa che sale dal paese, quindi varcando l’arco gotico del portale. Ci si ritrova, così, nella cerchia delle mura merlate, in parte superstiti, dove s’innalzano i ruderi del castello che sino ai primi del Quattrocento apparteneva ai conti Da Gomola o Gombola, con il torrione duecentesco e la torretta colombaia cilindrica.
Il vicino palazzetto in pietra, già dimora dei successivi feudatari, i conti Cesi, conserva all’interno il monumentale salone con un grande camino, un soffitto a travature dipinte e pareti decorate nel Seicento con stemmi dei Cesi di Gombola e dei Cesi di Roma. Nacque in funzione del castello, come sua cappella, la piccola chiesa ora intitolata a San Geminiano, vescovo e patrono di Modena, rappresentato in un dipinto ottocentesco di gusto popolare, posto sull’altar maggiore; una dedicazione che probabilmente risale all’assoggettamento di Pompeano al Comune di Modena, nell’anno 1179.