Da non perdere
La Passeggiata dei Mulini, nel tratto tra Ponte sulla Secchia e la scalinata di Largo La Couronne, ove l’argine offre la migliore veduta del corso del fiume.
All’interno del centro abitato, la via della Pace, il corso principale di Concordia sulla Secchia, con la sua suggestiva sequenza ininterrotta di portici, asseconda la curva dell’argine della Secchia.
Il sisma del maggio 2012 ha fortemente colpito la quinta di questi palazzi e case storiche.
Fra gli edifici storici danneggiati segnaliamo il Teatro del Popolo, restaurato da pochi anni. Il Teatro del Popolo sarà ricostruito grazie al contributo della Provincia di Torino; una sala da 400 posti solo in parte crollata potrà contribuire a rinsaldare la vita sociale e l’identità di Concordia.
Merita una visita
La chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo, cinquecentesca, ristrutturata nel Settecento, con interno neoclassico, che presentava due enormi tele del pittore bolognese Aureliano Milani, della seconda metà del Seicento: la Cattura di Cristo nell’orto e la Deposizione di Cristo, oltre a dipinti ottocenteschi del modenese Adeodato Malatesta e del bolognese Alessandro Guardassoni (opere trasferite dopo il terremoto del maggio 2012). L’edificio è stato danneggiato dal sisma del maggio 2012.
Nei dintorni
La chiesa di San Pietro Apostolo, in frazione Fossa di Concordia. Tra le chiese della bassa pianura, quella di Fossa emerge per la solenne struttura architettonica di origine seicentesca e per particolare nobiltà architettonica. Infatti, al di là della facciata neoclassica, l’interno ad aula unica mostra l’impronta di un austero classicismo, con forti analogie rispetto alla chiesa del Gesù di Mirandola, già tempio dei gesuiti eretto dai principi Pico.
La chiesa di Fossa venne innalzata dal 1672 al ’75, con successivo ampliamento nel 1689, in sostituzione di altra preesistente, grazie al contributo di Alessandro II Pico, duca di Mirandola; non lontano, infatti, sorgeva il casino di villeggiatura della consorte d’Alessandro, Anna Beatrice d’Este, e pertanto la parrocchia necessitava di un aspetto prestigioso per accogliere degnamente i riti sacri della corte. Un unicum è il cosiddetto Santuario dei Santi Martiri, cappella costruita nel 1768, con teche e urne in legno intagliato e dorato, che accolgono le reliquie di San Massimo e di circa tremila martiri provenienti dalle catacombe romane. L’edificio è stato danneggiato dal sisma del maggio 2012.
La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, in frazione Santa Caterina. La santa, patrona di tanti mestieri, è anche la patrona dei mugnai, per l’analogia tra la ruota dentata del suo martirio e la ruota del mulino. Non è casuale che vicino all’argine destro del fiume Secchia, che percorre la bassa pianura concordiese, sorga appunto questa chiesa dedicata alla martire d’Alessandria, che dà il nome anche all’abitato. Addossata a quello che fu il convento degli Eremitani, eretto ai primi del Cinquecento e soppresso nel 1768, la chiesa reca tracce nell’abside poligonale, di un attardato stile goticizzante. L’interno, a tre navate, si adorna di seicenteschi paliotti in scagliola spettanti a maestri carpigiani.
L’edificio è stato danneggiato dal sisma del maggio 2012.
Prodotti tipici
Fa parte della famiglia dei Lambruschi D.O.P. Deve il suo nome all’omonima frazione del comune di Carpi che sembra sia stata, in tempi antichi, il centro di diffusione di questo vitigno
È un salame dal profumo invitante e appetitoso, dal caratteristico sapore dolce, ottenuto da carni suine selezionate provenienti esclusivamente da allevamenti locali.
Per saperne di più
Tutti i progetti per la ricostruzione degli edifici religiosi della Diocesi di Carpi-Mirandola.