Da non perdere
Situato nelle vicinanze di Zocca all'interno dell'ospitale di San Giacomo, racchiude in tre sale la storia, gli attrezzi e le usanze della "civiltà del castagno". Di fronte è situato il Museo-laboratorio del borlengo.
Merita una visita
Sorge al centro di Zocca, con la zona absidale arroccata su un pendio rivolto verso la vallata e la maestosa facciata rivolta verso il paese è in stile neoromanico.
In una suggestiva cornice di castagneti, la chiesa, citata già nel Quattrocento, venne ampliata e arricchita verso la fine del Seicento; vi si conserva una tavoletta quattrocentesca raffigurante la Madonna col Bambino, a cui sono attribuiti numerosi miracoli.
Nei dintorni
È dominato dalla massiccia mole del Monte della Riva. Ha conservato intatto il fascino dell'antico fortilizio con i percorsi tortuosi dei vicoli, la chiesetta settecentesca e la canonica, su cui svetta il campanile del Seicento.
È uno dei borghi medioevali più suggestivi e meglio conservati dell'Appennino tosco-emiliano.
È la frazione più importante del comune di Zocca. Il borgo, dalle tipiche case in sasso, conserva il suo antico fascino, sulla cima del monte dove un tempo sorgeva il castello medievale. È nota per la piscina, assai frequentata.
Ambiente e Natura
Rappresenta una delle aree protette più suggestive della regione. È dominato dagli speroni rocciosi dei Sassi che costituiscono uno scenario unico nell'Appennino emiliano.
Un itinerario escursionistico che si snoda per circa 48 km da Casona di Marano fino a Montese, al Monte Belvedere (1.140 m.), è percorribile a piedi, a cavallo o in bicicletta.
Imponente mole rocciosa che domina la piccola valle che si apre a sud di Montecorone. Nei dintorni si sviluppa una rigogliosa vegetazione, che nel Bosco delle Tane trova il suo apice.
Prodotti tipici
Frutto caratteristico di questa zona appenninica che per millenni ha sfamato gli abitanti delle valli. Alla castagna di Zocca è dedicato un museo e una importante sagra nel mese di ottobre.
È un pane molto sottile servito con la “cunza”, condimento a base di lardo, rosmarino, parmigiano e aglio. Guiglia vanta la paternità di questa sottile sfoglia.
La zona di produzione del Prosciutto di Modena corrisponde alla fascia pedemontana che non supera i 900 metri di altitudine, comprendendo anche territori delle province di Bologna e Reggio Emilia. Le fasi di lavorazione del prosciutto hanno luogo solamente nella zona tipica.
Feste e manifestazioni
Nelle domeniche di ottobre nel borgo dell'Appennino Modenese si celebra la festa dell'antico frutto tutelato nel marchio "Tradizione e sapori di Modena".
Per informazioni
Unione dei Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano s.P., Savignano s.P., Spilamberto, Vignola, Zocca