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Modena
Presenza documentata dal 983, la basilica annessa all’Abbazia benedettina è sede di valori storico-artistici, in Modena seconda soltanto al Duomo.
All’interno, il complesso di dipinti e arredi di San Pietro offre un ideale percorso attraverso l’arte del Cinquecento modenese.
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Tempio comunale costruito quale ex voto per la cessazione della peste nel 1630, è monumentale esempio di un’architettura che volge al barocco; ricchissimo l’arredo pittorico, che raccoglie capolavori del Seicento modenese.
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La chiesa di Gesù Redentore, dedicata a maggio 2008, è stata progettata dall'architetto milanese Mauro Galantino, vincitore del concorso nazionale indetto dalla Conferenza Episcopale Italiana per qualificare l'architettura religiosa.
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Ricostruita nel 1660 su una precedente chiesa risalente al Mille, era officiata dai Minimi di San Francesco di Paola: l’interno sei-settecentesco, con le sue straordinarie opere pittoriche, scultoree e d’arredo, offre allo sguardo un’affascinante visione del più scenografico barocco estense.
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Nel panorama cittadino, il tempio è presenza monumentale fra le più espressive dello spirito della Controriforma nei linguaggi artistici del tardomanierismo e quindi del barocco. L’imponente facciata risale al 1727, su disegno di Andrea Galluzzi, scenografo piacentino.
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Tempio fra i più importanti della città, un tempo officiato dai Carmelitani che risiedevano in un annesso monastero, presenta un’architettura tardogotica riqualificata a metà Seicento da un sontuoso apparato barocco di stucchi e dagli splendidi affreschi del celebre Mattia Preti. Non agibile dopo il sisma del maggio 2012.
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Sorta accanto al Collegio San Carlo, è luogo di spettacolare suggestione, nell’ambito del “classicismo scenografico” che è la declinazione propria del barocco estense. Ricchissimo l’arredo di altari, stucchi e dipinti. Non più officiata, è utilizzata come auditorium e sede culturale.
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Grandioso tempio già officiato dai Domenicani, contribuisce alla monumentalità del “quartiere ducale”; al suo interno preziosi dipinti con i santi dell’Ordine e un gruppo statuario che è capolavoro di Antonio Begarelli, il grande plastico del ‘500.
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Solenne tempio di linee gotiche, domina il piazzale in cui sbocca il corso Canalchiaro, definendo con la sua mole uno dei luoghi più pittoreschi e tipici della città, mentre l’interno custodisce un capolavoro di toccante suggestione: la Deposizione di Antonio Begarelli.
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Poco lontano dal Palazzo Ducale, la chiesa fu edificata attorno al 1650 su progetto di Gaspare Vigarani, e costituisce un gioiello dell’architettura barocca estense per il suo “classicismo scenografico”.
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La pieve di San Giorgio è importante presenza che conserva una facies romanica, fa le testimonianze medievali sorte sui resti della viabilità romana e sui percorsi dei pellegrini sulla direttrice che da Modena conduceva a Carpi e da qui al Mantovano.
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Tra le chiese modenesi, quella di San Paolo – antichissima parrocchiale, poi di un convento benedettino, non più officiata - conserva tracce di stile romanico, ancora visibili sui muri esterni.
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Sorto con il patrocinio estense, il tempio racchiude capolavori dell’arte barocca dovuti agli stessi artisti – architetti, pittori, scultori, stuccatori – che lavorarono nei cantieri dei Palazzi Ducali di Modena e Sassuolo. Nell'ottocente è Pantheon della casa d'Este.
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Detta anche Pantheon Atestinum, fu il luogo prescelto per i funerali dei duchi d’Este di cui narra le glorie nell’apparato statuario e pittorico dell’interno. E' straordinario monumento del barocco estense, in una spettacolare sintesi fra architettura e linguaggio scenografico-teatrale.
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Antico tempio ricostruito sul finire del Cinquecento, è armonicamente inserito tra gli aristocratici palazzi del corso Canalgrande, la lunga arteria cittadina che attraversa la via Emilia e che conduce al “quartiere ducale”, nell’area settentrionale del centro urbano.
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Edificio fra i più importanti nella Modena settecentesca, è elegantissimo saggio di cultura architettonica veneta ispirata ai modelli del Palladio, e accoglie lo straordinario Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, vertice della statuaria padana del Quattrocento.
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Nel 1997 è stato inserito dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Edificato dal 1099, è tra le maggiori cattedrali romaniche d’Europa. L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo vi elaborano una sintesi fra la cultura antica della Modena romana e le nuove tecniche costruttive medievali, creando un modello per la civiltà romanica.
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Solenne e grandiosa nel panorama urbano, questa di Modena è una delle più importanti Sinagoghe italiane dette “dell’emancipazione”, sorte in epoca post unitaria come simboli dell’affermazione delle libertà e dei diritti civili. Edificata dal 1869, sorge nel cuore dell’antico ghetto ebraico.